Henrica van Velzen torna con la sua mostra itinerante "scARTi" dopo il successo degli anni passati, le opere piu` apprezzate sarenno affiancate da nuove e strabilianti creazioni!
La
creatività di Henrica van Velzen è paradossalmente stimolata dalla
disattenzione dell’uomo e dai suoi scarti che abbrutiscono spiagge,
spazi verdi e foci dei fiumi. Nelle sue opere pittoriche e scultoree si
rincorrono, così, paesaggi di spazzatura, plastiche, lattine,
resti del lavoro dei campi e rifiuti di ogni genere: tutto quello che
invade, come nuovo nemico, i nostri spazi. Nelle sue passeggiate lungo
le spiagge marchigiane e laziali raccoglie campioni e li cataloga in
contenitori di fortuna, eletti a cornici del disfacimento.
Per
lenire la sua sofferenza e non limitarsi solo alla denuncia tout court,
Henrica intraprende un processo di affinamento delle sue emozioni più
ruvide e trasforma le visioni materiali in valori immateriali. E' un
processo di sublimazione attraverso il quale la preoccupazione egoistica
diviene visione universale.
La
sua ricerca estetica ed il suo pensiero contemporaneo percorrono,
dunque, un sentiero creativo che si distanzia dal puro compiacimento
delle forme visive policrome e trova un nuovo approccio al messaggio
artistico attraverso un'ironica storicizzazione del passaggio dell'uomo.
Non a caso lei intreccia con i suoi strumenti la tela di una nuova
preistoria. E dagli scarti nascono nuove forme che comunicano l'ansia di
fermare lo scempio, sul quale talvolta stende, pietosa, una mano di
colore: il bianco, come sudario.
Roberta Lazzarini, 2010
Henrica
(Riekie) van Velzen, olandese adottata e formatasi nelle fucina d’arte
che è la Roma contemporanea, risulta autrice di espressione pittorica
eclettica e ricca di citazioni. La proposta artistica è spesso di un
figurativismo efficace e nitido, il soggetto un pretesto di rilettura
ludica ed ironica della scena. Il suo apprendistato tecnico è da
ricercarsi nella grande tradizione delle icone sacre, impeccabili nel
metodo elaboratosi nei secoli, eppure nel suo caso spesso nuove,
nuovissime nel dettaglio nascosto.
Da
qualche anno Riekie lavora sovvertendo il suo stesso metodo e
proponendo “icone culturali” moderne, rielaborate graficamente e spesso
manomesse. Ne è valido esempio la serie “scArti”, iniziata nel 2010. Qui
il mestiere secolare è usato ed adattato a materiali nuovi eppure
vecchi, che trattati, manipolati e rivisitati con ragione creativa
tornano protagonisti ed abbandonano lo stato di deperimento, al quale
erano stati condannati. Attenzione però, il significato cambia, si
semplicizza o diventa ludico e provocatorio, premia la superficialità
del guardare ma ama il dettaglio sublime.
Dal
2011 l’artista comincia una nuova serie di opere, questa volta a
collage, riutilizzando fuori contesto le pubblicità scelte e “strappate”
dagli inserti settimanali dei periodici nazionali. Si ricicla la pagina
dunque e si dedica lavoro ed attenzione a immagini che nel loro
contesto originale vengono solo distrattamente guardate e poi scartate.
Christiaan Santini 2010/2012
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